Per gli amanti di Anime

martedì 4 settembre 2012

Onryō


Questo non è un'anime o un manga, bensì una leggenda giapponese.

E' il nome di un tipo di yurei, un fantasma giapponese in grado di ritornare nel mondo dei vivi per cercare vendetta.
Benché esistano onryō di sesso maschile, la maggior parte di quelli rappresentati nel teatro kabuki sono di sesso femminile. Indifesi da vivi, questi spettri hanno sofferto in vita per via del proprio marito o amante. Una volta morte, le onryō diventano potentissime e cercan

o il proprio riscatto.

Origini:
Secondo la tradizione giapponese il mondo dei morti (Yomi) è separato da quello dei vivi da una sorta di purgatorio, una specie di area di attesa in cui transitano le anime dei defunti prima di trasferirsi definitivamente nello Yomi. Le anime che si trovano in questo stato, animate da emozioni forti come amore, odio, gelosia o dolore possono comparire nuovamente nel mondo dei vivi, per scagliare la propria maledizione su chi, in vita, le ha tormentate.

Vendetta:
Benché mossi dal senso di vendetta, gli onryō molto difficilmente seguono la filosofia occidentale della "vendetta giustificata", o più semplicemente del bene e del male, e spesso la loro collera finisce per colpire irrazionalmente, non solo quindi l'effettivo oggetto della vendetta, ma chiunque si trovi ad avere a che fare con esso.
Uno degli esempi più famosi di onryō nel folklore giapponese è la storia di Oiwa, tratta dallo Yotsuya Kaidan. In questa storia il marito rimane assolutamente illeso, benché continui ad essere vittima del tormento psicologico della defunta moglie, ritornata sotto forma di onryō.

Kuchisake Onna, la donna dalla bocca squarciata


Questo non è un anime o un manga, bensì una leggenda giapponese.

Tecnicamente Kuchisake-Onna non nasce come leggenda metropolitana, bensì come Leggenda in tutto e per tutto:
Si dice che centinaia di anni fa vivesse una donna bellissima, sposata con un samurai molto geloso. Data la sua enorme bellezza, il Samurai pensava di essere tradito dalla moglie: in una notte pregna di rabbia quest'ultimo si avventò su Kuchi
sake-Onna, squarciando la sua bocca da un orecchio all'altro.
Invece la leggenda metropolitana sostiene che, nelle notti di nebbia, una giovane donna si aggiri per le strade col volto coperto da una mascherina chirurgica (il che, almeno in giappone, è una cosa normale considerando che ogni malato di raffreddore o altro ne indossa una per evitare di contagiare terzi).
Quando la donna incontra qualcuno sulla sua strada (solitamente gli obiettivi sono bambini, adolescenti o studenti delle superiori/del college), timidamente chiede "Pensi io sia bella?".
Se l'interlocutore risponde di Sì, allora lei toglierà la mascherina mostrando il volto sfigurato: nuovamente, la donna proporrà una nuova domanda.
"Ed ora, sono ancora bella?"
A questo punto, se l'interlocutore risponde "No" allora diverrà vittima di Kuchisake-Onna, che a seconda delle versioni squarta la sua vittima o ne sfigura il volto risemblando il suo (solitamente Kuchisake-Onna è raffigurata con un paio di forbicioni in mano).
Prima di uccidere le vittime che rispondono di no, la Donna le porta nella vecchia casa dove il marito la sfigurò in passato. Nel caso invece la vittima risponda una seconda volta "sei bella", allora la Donna seguirà la persona fino a casa per poi ucciderla proprio sull'uscio (questo perché "sei bella" in giapponese viene detto "kirei", molto simile a "kire" che in giapponese è l'imperativo del verbo "Tagliare").
In altre versioni della storia si dice che rispondendo "Sì" anche dopo che Kuchisake rimuove la maschera, allora quest'ultima ti donerà un grosso rubino color sangue per poi andarsene. Un'altra versione dice che se rispondi di Sì, lei brandirà le sue forbici tagliandoti la bocca da un orecchio all'altro lasciandoti però in vita.
In quasi tutte le versioni della leggenda è impossibile scapparle, non importa quale strada prendi o quale barricata anteponi tra te e lei: Kuchisake-Onna ti prenderà comunque.
Negli anni settanta era frequente la versione della leggenda in cui rispondendo "Non sei male" allora sarebbe stato possibile salvarsi. In versioni del 2000, invece, ci si poteva salvare dicendo "Sei così-così" mettendo in confusione lo spettro che non sapeva se uccidere o meno. Un'altra versione sosteneva che domandandole "ed io sono bello, secondo te?" in risposta alla sua domanda era allora possibile evitare la morte.
Nel 2010, un'ultima versione diceva che dicendo allo spettro "mi dispiace, ho un affare urgente da sbrigare" allora quest'ultimo si sarebbe scusato, chiedendo venia per le cattive maniere.
Durante la primavera e l'estate del 1979, ci furono diversi avvistamenti di un'ipotetica Kuchisake Onna vagare per le strade terrorizzando bambini.
Nell'ottobre del 2007, un coroner trovò vecchie testimonianze del lontano 1970 riguardo una donna che, inseguendo dei bambini, venne colpita da una macchina morendo poco dopo.
La sua bocca era squarciata da un orecchio all'altro.

Teke-Teke - La ragazza che corre sui gomiti


Questo non è un anime o un manga, è una leggenda giapponese.


Teke-Teke è una leggenda metropolitana giapponese, riguardante una ragazza che saltò o cadde sotto un treno in metro e fu tagliata a metà. Impiegò molto tempo a morire ed ora il suo fantasma vaga per il Giappone, trascinando la parte superiore del suo corpo usando i suoi artigli. Ogni volta che si muove (tra l'altro a grandissima velocità), produce un suono simile ad un "teke-teke".


C'è una stori

a riguardo un giovane uomo che stava andando via da scuola, una sera, quando sentì un rumore alle sue spalle. Guardando indietro vide una bella ragazza seduta ad una finestra. La giovane aveva le braccia posate sul davanzale, e lo fissava. Lui si chiedeva per quale motivo si trovasse li, dato che la sua era una scuola maschile.

Quando lei vide che lo stava osservando, la ragazza sorrise e strinse le braccia intorno al corpo. All'improvviso, cadde dalla finestra ed atterrò sul suolo.
Il ragazzo realizzò con orrore, che lei aveva perso la parte inferiore del corpo.

Lei iniziò ad avicinarsi a lui, correndo sui gomiti e producendo un rumore simile ad un tek-tek-tek-tek-tek. Il ragazzo era pieno di terrore e repulsione. Provava a camminare, ma era congelato dalla paura. In pochi secondi, lei fu sopra di lui, estrasse una falce e lo tagliò a metà, rendendolo come lei.

Quando i bambini raccontano questa storia, dicono che Tek Tek porta con se una sega o una falce, e che, se ti prende, ti taglierà a metà per renderti come lei.
Si dice che insegua i bambini che giocano al crepuscolo.
Viene anche chiamata “bata-bata” (ancora, per il suono prodotto quando si muove) o "La ragazza che corre sui gomiti".

Hanako-san, lo spettro giapponese dei bagni


Questo non è un anime o un manga, è una leggenda giapponese: "
Hanako-san, lo spettro giapponese dei bagni."

Non è insolito per le scuole giapponesi avere i bagni sempre occupati da una ragazza misteriosa, conosciuta come "Toire no Hanako-san" ("Hanako del bagno"). E' frequentemente chiusa nel terzo box del bagno del terzo piano, ma il suo nascondiglio preferito può cambiare da scuola a scuola.


Hanako-san è una leggenda che si tramanda da decenni nelle scuole

 giapponesi. Si tratta principalmente di una ragazza-fantasma il cui aspetto e comportamento varia da scuola a scuola, ma che generalmente tiene occupato e chiuso uno dei bagni, terrorizzando chiunque tenti di comunicare con lei, o abbia il coraggio di disturbarla.

Hanako-san infatti sembra amare particolarmente rinchiudersi in uno dei box dei bagni, fino a quando qualcuno non ha l'ardire di disturbarla. Si può richiamare la sua attenzione bussando per tre volte alla porta, chiamando il suo nome e facendole una domanda.
Spesso le viene chiesto "Sei lì, Hanako-san?". Se Hanako-san è in quel bagno, allora si udirà una debole voce rispondere "Si, sono qui". E chiunque si azzardi, spinto da curiosità, ad aprire la porta per vedere Hanako, vedrà una ragazzina vestita di rosso che vi saluta, e che vi tira dentro il bagno.

L'origine della leggenda di Hanako-san non è ben chiara: si sa che divenne un fenomeno nazionale negli anni '80, ma si pensa che il mito della ragazzina dei bagni si sia diffuso nei precedenti 30 anni. Alcuni lo fanno risalire addirittura alla Seconda Guerra Mondiale, sostenendo che sia lo spirito di una bambina morta durante il bombardamento di una scuola mentre giocava a nascondino.
Altre storie invece sostengono che fosse una bambina abusata dai genitori o da un pervertito, e ritrovata morta nei bagni di una scuola; o ancora, si tratterebbe del fantasma di una studentessa morta in uno sfortunato incidente, come una libreria caduta.

E ovviamente, come ogni spettro che si rispetti, non si può guardarla o parlare con lei senza subirne conseguenze. Tra le versioni più famose di ciò che può accadere:

-Secondo una leggenda di alcune scuole della prefettura di Yamagata, accadranno cose terribili se Hanako-san risponde alla chiamata con un tono impertinente.
-Un'altra leggenda della prefettura di Yamagata sostiene che Hanako-san sia alta 3 metri, con 3 teste e lingue da lucertola, che usa una voce da bambina per attrarre le sue prede.
-In una scuola della città di Kurosawajiri, nella prefettura di Iwate, si dice che alla terza volta che si pronuncia "Hanako-san", una mano grande e bianca emerga da un buco nel pavimento.
-Nel bagno dei ragazzi di Yokohama, nella prefettura di Kanagawa, si dice che ci sia una mano insanguinata che emerge dal water se si cammina in cerchio per tre volte pronunciando il nome di Hanako-san.

A parte queste leggende che parlano di conseguenze terribili se si tenta di contattare Hanako-san, lo spirito sembra essere per lo più innocuo se ci si tiene alla larga dal box in cui si è rinchiusa. E sembra che abbia un odio particolare per i bei voti: per farla svanire, pare occorra mostrarle un esame di maturità con un punteggio perfetto.

Black Butler





Quando i suoi genitori restano uccisi in un misterioso incendio, Ciel invoca un demone con cui stringe un patto per riuscire a scoprire la ragione della loro misteriosa morte. Il demone si insedia nella magione Phantomhive in forma di maggiordomo, affiancato da altri quattro domestici: Mey Rin, una cameriera decisamente timida ed impacciata con un debole per Sebastian, Bald, un cuoco assolutamente incapace di preparare qualcosa di commestibile, Finnian, un giardiniere molto innocente ed infantile, ma dalla forza sovrumana ed il vecchio maggiordomo Tanaka, quasi sempre intento a bere tè.

Sebastian Michaelis, il maggiordomo, può vantare qualità come una perfetta istruzione, le buone maniere, la conoscenza delle arti marziali ed altri talenti in qualsiasi altro settore immaginabile... oltre ad una natura non propriamente umana. Questi è però costretto ad accondiscendere alle esigenze di un padroncino di 12 anni, Ciel Phantomhive, al quale, comunque, dimostra sempre fedeltà assoluta. Lungo il prosieguo della storia, verrà svelato il loro passato.

Come viene svelato nel manga, in realtà i signori Phantomhive non morirono a causa dell'incendio. Il giorno del suo decimo compleanno, Ciel trovò il cane di famiglia (il cui nome era Sebastian) morto in una pozza di sangue, così come i genitori. Quando trovò Tanaka, l'anziano maggiordomo fu aggredito e colpito alla schiena con un coltello, mentre Ciel veniva rapito e venduto ad un'asta. Venne tenuto per un mese in una gabbia, picchiato e maltrattato, fino al giorno in cui fu pugnalato e offerto come sacrificio a Sebastian, il demone con cui poi Ciel strinse un patto. Il primo ordine del giovane Phantomhive fu quello di uccidere le persone che avevano abusato di lui. Diversamente, invece, accade nell'anime, dove ad uccidere i signori Phantomhive fu addirittura un "angelo caduto", con l'intento di purificare l'Inghilterra da ogni male.





























































B gata H kei 2

Nel blog potete trovare pure la trama di questo anime.